"In tutta la mia attività alpinistica di scalate non ne ho mai fatte molte; perchè ho scelto la qualità piuttosto che la quantità.“

1964 - Marmolada d'Ombretta. Parete Sud. "Via dell'Ideale"

24-29 agosto. Con Franco Solina.
Salendo al passo d'ombretta dal rifugio Contrin nell'estate del 1954, avevamo visto di scorcio la convessa parete d'argento della Marmolada d'Ombretta, segnata da una lunga linea scura che indicava una via ideale.
Dovetti aspettare dieci anni per sentirmi maturo per quell'impresa con Franco Solina. Intanto, la lunga riga che incide il centro della parete, era rimasta intoccabile. Perché quella si preannunciava un passo avanti alle salite dei mostri sacri di quel tempo. Lunedì 24 agosto 1964 siamo all'attacco della via dell'Ideale, un capolavoro che ha segnato il grande alpinismo moderno in Marmolada. Quando Franco Solina ed io aprimmo quella grande via, sui circa quattro chilometri di parete, da forcella Marmolada al Serauta, esistevano complessivamente sette itinerari. Oggi, fra vie, viette, fessure, placche e camini, siamo arrivati a centocinquanta itinerari. Che pena! La più grande parete di roccia delle alpi, la regina delle Dolomiti, declassata a palestra, magari la più grande palestra del mondo. Eppure sulle montagne della terra ci sono infinite possibilità per appagare l'ambizione ed ogni orgoglio più personale. Ma é destino, purtroppo, che l'uomo, ovunque egli passi, abbia a lasciare la traccia di un incanto svanito. Rotto per sempre. E' questo il rimpianto che ci é rimasto dentro in seguito a quella salita, perché a questo mondo niente é perfetto.
Ad ogni modo, la nostra creazione resta una pietra miliare nella storia dell'alpinismo dolomitico, sulla parete d'argento della Marmolada d'Ombretta. Malgrado le ripetizioni in tempi eccezionali, le invernali, le solitarie, la via dell'Ideale rimarrà l'opera d'arte di Aste e Solina.
Di quella nostra salita, unica per bellezza, qualità della roccia, interesse storico per la celebrità della montagna e per il tempo magnifico che ha accompagnato la nostra ascensione, di quell'opera d'arte alpinistica, ricordo le spruzzate d'acqua polverizzate dal vento, che, viste controluce, sembravano polvere di stelle. Allora la via dell'Ideale l'avevo qualificata la più bella salita di roccia pura delle Alpi.
Nella grotta del penultimo bivacco lasciammo, in una bottiglia vuota, un biglietto con queste parole: "Nel nome del Signore, 28 agosto 1964. Questa é la via dell'Ideale. Auguri ai ripetitori".

Marmolada. Parete Sud. Via dell'Ideale (riga scura).
Via dell'Ideale. Parete Sud della Marmolada.
Via dell'Ideale (riga scura in centro) vista da sotto
Via dell'Ideale. Aste e Solina sul pilastro d'attacco.
In doppia sulla via dell'Ideale
Via della canna d'organo e via dell'Ideale (riga scura in centro)

"Le scalate e le spedizioni sono descritte, in modo particolareggiato e in ordine cronologico, nel mio primo libro (ora introvabile) PILASTRI DEL CIELO.“