"Tutte le mie creazioni artistiche, voglio dire, le mie vie nuove, sono state realizzate a quattro mani, cioè assieme ai compagni di cordata, qualcuna addirittura a sei mani.“

1960 - Alpi Marittime Orientali. Marguareis. Punta Oreste Gastone.

Estate. Con Armando Biancardi.
Rivedo i paretoni della catena del Marguareis, ceneretola reginetta delle marittime orientali, paretoni che si specchiano con i loro toni freddi e caldi insieme nel laghetto. E, su quella "sinfonia" giallo-grigio-rossastra con aspetti dolomitici, via a perdita d'occhio per cinque chilometri in lunghezza, "note" che si alzano, con pareti a piombo, per più di seicento metri. Questa é la montagna dell'altro Armando, di Armando Biancardi. Lassù, al rifugio Garelli, uno di quei rifugietti che erano ancora così come dovrebbero: dove non c'era custode e, per entrarci, bisognava prelevare la chiave a fondovalle. Lassù, dove la vita aveva un sano sapore arcaico, e nessuno veniva a turbare il vostro "ritiro", abbiamo vissuto giorni indimenticabili. Su quelle rocce, non prive di pericoli per la loro friabilità, abbiamo aperto alcune belle vie: al pilastro della Oreste Gastone, allo spigolo Tino Prato (con un bivacco). Vie sostenute, di quinto e di sesto, che hanno arricchito il bagaglio dell'amico. Un bagaglio cospicuo, se oltre a circa seicento ripetizioni sull'intera cerchia alpina, dalle Marittime alle Dolomiti con "invernali", salite su ghiaccio, sci-alpinistiche, e un bel pizzico di "quattromila", conta qualcosa come sessantotto prime ascensioni, di cui alcune da "solo" e da "capo-cordata" e di cui non poche di difficoltà estrema.

Aste sulla punta oreste Gastone
Aste sul passaggio delle tre vie
Armando Biancardi

"Le scalate e le spedizioni sono descritte, in modo particolareggiato e in ordine cronologico, nel mio primo libro (ora introvabile) PILASTRI DEL CIELO.“